Avete un credito che non riuscite ad incassare ? Ecco cosa fare.
L’attività di recupero dei crediti insoluti è un aspetto inevitabile della vita di un business. La sfida principale è gestirlo correttamente e in maniera efficace. L’imprenditore è perfettamente consapevole che le fatture non pagate e le somme non riscosse rallentano e compromettono i flussi di cassa. Per questo motivo l’attività di recupero crediti è essenziale.
Anzitutto prima regola: prima si agisce, più sarà probabile ottenere il pagamento della fattura. Infatti è decisamente meglio occuparsi delle fatture scadute entro i primi giorni dalla data di scadenza, perché più a lungo una fattura rimarrà in sospeso più – statisticamente – sarà difficile riuscire a riscuoterla.
E’ assolutamente consigliabile quindi affidarsi subito a un avvocato civilista con esperienza specifica in questo ambito che possa offrire una consulenza mirata alla vostra problematica e prevedere e stabilire strategie per prevenire le insolvenze future.
Nello specifico il credito per essere riscosso deve avere queste caratteristiche:
- certo: il creditore può provare che esiste.
- liquido: l’ammontare deve essere facilmente calcolabile quindi deve essere una inequivoca somma di denaro (esempio € 14.300,00)
- esigibile: il credito non deve essere sottoposto né vincoli e né a termini.
Verificate queste caratteristiche il Vs avvocato può iniziare due tipologie di azioni:
- azione stragiudiziale che può consistere nell’elaborare una serie di azioni di natura bonaria per evitare un procedimento giudiziale.
- azione giudiziale quando invece è necessario ricorrere all’intervento di un giudice.
E’ necessaria in ogni caso l’immediata messa in moda del debitore (un atto formale disciplinato dall’articolo 1219 c.c. con cui il creditore richiede al debitore di adempiere a un obbligo di pagamento entro un termine stabilito) che viene effettuata mediante una richiesta formale di pagamento a mezzo raccomandata o PEC. Molto spesso la diffida/messa in mora formalizzata e notificata dall’Avvocato trova una immediata risposta da parte del debitore il quale può prendere contatto con il legale e proporre pagamenti rateali, saldi e stralci ecc.
In caso di silenzio o rifiuto di pagamento il creditore deve esperire la strada giudiziaria rivolgendosi al Giudice di Pace o al Tribunale competente (a seconda del valore de credito) e chiedendo l’emissione di un decreto ingiuntivo che è un provvedimento attraverso il quale il giudice competente, su richiesta del titolare di un credito, ingiunge al debitore di adempiere un’obbligazione, entro 40 giorni dalla notifica, avvertendolo che potrà proporre opposizione o che si procederà a esecuzione forzata; E’ uno strumento rapido ed efficace messo a disposizione del creditore.
Ricevuta la notifica del decreto ingiuntivo il debitore ha tempo 40 giorni per:
- pagare
- non pagare e opporsi all’ingiunzione instaurando una vera e propria causa
- non pagare e non opporsi. In questo caso il decreto diverrà definito e si potrà procedere
alla fase esecutiva del precetto e del pignoramento (dei conti correnti, degli immobili, dei
crediti, ecc).
Molto importante rivolgersi ad un avvocato competente il quale esaminata la vostra situazione anche documentale potrà chiedere e ottenere un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo: trattasi di un decreto avverso cui il debitore sarà costretto a pagare immediatamente – senza aspettare 40 giorni dalla notifica – al fine di evitare i pignoramenti in suo danno.
Il decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo può essere concesso solo in caso di:
- credito fondato su cambiale, assegno bancario, assegno circolare, certificato di liquidazione di borsa, atto ricevuto da pubblico ufficiale autorizzato;
- pericolo di grave pregiudizio dovuto al ritardo nell’adempimento;
- esistenza di un documento sottoscritto dal debitore che provi il diritto di credito vantato.
Come facilmente comprensibile il consiglio e la strategia di un avvocato competente è essenziale.
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